Autrice

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La supebia è di molti... la sapienza è di pochi...

Chiara

Siamo tutti esseri umani

nessun uomo può rendere un altro uomo schiavo... un suo simile, nessuno è superiore, tutti siamo essere umani.

Chiara











Interviste

                              



Per le vostre interviste scrivere a: stellascrittrice@outlook.com
Verranno pubblicate sul mio nuovo blog: http://horrorilblogdichiara.wordpress.com/interviste/

CONTATTATECI SOLO SE SIETE REGISTI O SCRITTORI DI GENERE HORROR.


                   

Intervista all'autrice Lucia Guglielminetti

 

 

Biografia


Lucia Guglielminetti è nata ad Asti nel 1969,  in una notte buia e tempestosa.
Laureata in lingue fra un concerto rock e l'altro, insegna inglese e Fondamenti di Vampirologia nelle scuole medie.
Vive col marito, i tre figli, quattro gatti e un vampiro in un piccolo paese della provincia astigiana. Immaginate un po' che gran casino.
Ama la musica, il cinema, le serie TV e naturalmente leggere, soprattutto Stephen King e altri libri che non fanno dormire la notte.
Scrive da sempre racconti, ma questo è il suo primo romanzo.
                                                          Band totem: Nightwish



I libri:  

 

Titolo: Ascesa alle tenebre

Autore: Lucia Guglielminetti

Editore: Marlin

Collana:  Il Portico

Genere:        Fantasy

 

Sinossi

In un fluido alternarsi di passato e presente, Raistan Van Hoeck, nato in Olanda nel 1677, racconta com’è diventato un vampiro e traccia un ritratto indimenticabile della sua creatrice, una vampira irlandese di nome Shibeen, che si troverà accanto, fedele amica e ineguagliabile amante, nelle fasi più drammatiche dei suoi tre secoli di vita. In questo primo libro della saga, Raistan è alle prese con un folle estremista che progetta di creare un esercito invincibile con cui dominare il mondo. Per realizzarlo cattura prima lui e poi il suo eterno nemico, Greylord, capo del più temibile branco di licantropi dell’Europa Occidentale, al fine di incrociare le due razze e ottenere guerrieri ibridi che nessuno potrà mai sconfiggere. Quella di Shibeen sarà una vera corsa contro il tempo per tentare di salvarli, mentre Raistan e Greylord, alleati per necessità, dovranno affrontare orrori che metteranno a dura prova la loro resistenza fisica e mentale. Il romanzo alterna pagine di grande tensione emotiva con altre più leggere, attraversate da una sottile vena di tenerezza impensabile in un vampiro, come quelle in cui Raistan torna a trovare la famiglia umana della piccola Ellie, con la quale ha stretto un forte legame affettivo. Il linguaggio colloquiale e spigliato induce il lettore ad immedesimarsi col personaggio e a sentirsi coinvolto nelle sue vicende tanto da desiderare di seguirne gli sviluppi anche dopo l'ultima riga.

 

 

Titolo: RVH. Sette giorni per i lupi

Autore: Lucia Guglielminetti

Editore: Marlin

Collana:  Il Portico

Genere:        Fantasy

 

Sinossi


Raistan Van Hoeck, tenebroso vampiro olandese, ripercorre una fase dei tre secoli che compongono la sua vita e, contemporaneamente, ci prende per mano per farci vivere le sue avventure nel presente. Tra incursioni nella storia (Luigi XVI e la Rivoluzione francese), vicende di amore e di amicizia, sesso sfrenato e fiumi di sangue, Raistan ci racconta del momento più drammatico della sua esistenza: diventato Generale Supremo del Clan a cui appartiene, verrà catturato con l'inganno da Greylord, comandante delle truppe lycan, per mano del quale subirà una perdita che lo trascinerà sull'orlo della follia. Come sopravvivrà a eventi così devastanti? Chi correrà in suo aiuto? Nel presente invece, Vincent, il capo del suo Clan, deciso a punirlo per aver messo in pericolo la segretezza della razza vampira, ricorrerà a uno spietato killer licantropo, Blackspear, lanciato come un segugio infernale sulle sue tracce, fino all'imprevedibile epilogo nei tetri tunnel delle stazioni abbandonate della London Underground.

UN VIAGGIO LUNGO QUATTRO LIBRI


Una trama che si snoda tra passato e presente, dal 1677 ai nostri giorni, con al centro una creatura che decide di raccontarsi attraverso quello che i suoi occhi hanno visto, a cui si aggiungono le testimonianze di coloro che l’hanno amata, odiata o ne ha subìto il fascino diabolico. Un viaggio lungo quattro libri, che riporterà Raistan a casa… Forse. Alle prime due tappe – RVH. Ascesa alle Tenebre e RVH. Sette giorni per i lupi –  seguiranno RVH. La vendetta e RVH. Morte e Vita. Scrittrice di razza (non ha nulla da invidiare ai colleghi stranieri di successo del genere fantasy), Lucia Guglielminetti è dotata di grandi capacità affabulatorie che rendono assai piacevole la lettura delle sue pagine. Siamo di fronte a una vera scoperta letteraria, che si avvia a conquistare i consensi di un vasto pubblico di lettori.


L'intervista

Benvenuta nel mio blog Lucia Guglieminetti, vuoi presentarti ai nostri lettori
Ciao, e grazie per lo spazio che mi avete concesso! Io sono astigiana, insegno inglese nelle scuole medie, ma ho sempre avuto una grande passione per la scrittura. Soprattutto, arrivata ai fatidici quarant'anni, mi sono resa conto che avevo bisogno di dimostrare a me stessa che ero brava in qualcosa... 

Quando hai iniziato a scrivere?
Ho sempre scritto racconti, sin da quando ero un'adolescente, ma per un lungo periodo ho abbandonato la scrittura e mi sono dedicata alla famiglia e al lavoro. Poi, nel 2009, mi sono resa conto che era una cosa che mi mancava. Raistan, il mio personaggio, deve averlo percepito, e si è presentato alla mia mente all'improvviso... e non mi ha più lasciato.

Ci parli della quadrilogia di libri dedicati a un vampiro olandese di nome Raistan Van Hoeck?
Tutto è iniziato con un breve racconto, “L'ospite Inatteso”, che vede come protagonista un vampiro, ferito gravemente, e una notte trova rifugio nella casa di una famiglia inglese, convinto che quelli siano gli ultimi momenti della sua vita. Lo pensavo anch'io, in un primo momento, poi mi sono resa conto che trecentosei anni di esistenza potevano essere uno scrigno di avventure, e mi sono lanciata nella stesura dei romanzi. Non credevo che ne sarebbero scaturiti quattro – in realtà cinque, anche se il quinto ha una struttura diversa dagli altri ed è molto più breve, e lo considero un po' uno spin off – ma Raistan e il suo mondo mi hanno piacevolmente sorpreso. Tutti i libri sono scritti in prima persona, dal punto di vista del vampiro stesso, e sono una continua alternanza tra passato e presente. La storia del presente fa da traino, ma è intervallata da frequenti flashback che danno modo al lettore di conoscere la sua storia fin dall'infanzia in un piccolo villaggio alle porte di Amsterdam, alla fine del 1600.

Vuoi raccontarci qualcosa di più sui personaggi di “Ascesa alle tenebre”? 
Il libro, il primo della quadrilogia, è stato pubblicato nel 2012 dalla Marlin Editore, una piccola ma battagliera casa editrice del Sud d'Italia.
Il protagonista è Raistan, sicuramente un personaggio molto complesso, lontano anni luce dai vampiri repressi e pieni di sensi di colpa che vanno di moda in questi ultimi anni e che non amo per niente. Gode appieno della sua natura di predatore, ma nello stesso tempo patisce la solitudine che lo perseguita fin da quando era un bambino umano, quasi come una maledizione. E’ convinto di non meritare l’affetto di nessuno, ma se qualcuno gliene dimostra è capace di donare tutto se stesso. E’ brutalmente sincero, leale, coraggioso fino a rasentare l’incoscienza, animato da un umorismo crudele che a tratti traspare dalle pagine, ma anche egoista, egocentrico, maschilista e capace di atti di crudeltà a volte immotivati, che nella narrazione non nasconde e non cerca di giustificare in nessun modo. Ha anche una discreta tendenza all’autodistruzione e un notevole successo con le donne, che percepiscono la sua aura di pericolo e ne sono irresistibilmente attratte. Credo che questo mix di pregi e difetti sia la cosa che attira maggiormente i lettori e li fa appassionare alla storia: Raistan è molto imprevedibile, non si sa mai che cosa farà, e se lo odi in un capitolo, è probabile che ti verrà voglia di abbracciarlo e di proteggerlo nel capitolo successivo. Insomma, è autentico e imperfetto.
Un altro personaggio importante è Shibeen, la sua creatrice, una vampira irlandese di circa 1000 anni; ha un carattere molto forte e focoso, ama moltissimo Raistan ma si scontra spesso con lui in litigate epiche, perché tollera a stento la sua impulsività e il suo maschilismo.
Poi c'è Greylord, il capo del Clan di licantropi, nemico storico di Raistan, almeno fino a quando gli eventi che li travolgeranno entrambi non li costringernno a una curiosa alleanza, che si trasformerà in vera e propria amicizia; c'è Stefan, un vampiro dal carattere allegro e ridanciano, diametralmente opposto a quello di Raistan, che diventerà il suo migliore amico. Raistan lo definisce “la parte più umana di se stesso”.
E infine c'è la famiglia umana già presente nel racconto, in particolare Ellie, una bambina di sei anni, che fin dal primo momento è attratta dalla sua diversità e instaurerà con lui un rapporto davvero speciale, e che riesce a far breccia nella corazza che Raistan si è costruito attorno, come difesa.

Come nasce “ RVH. Sette giorni per i lupi”?
“Sette giorni per i lupi” è la naturale prosecuzione di “Ascesa alle Tenebre”, e la seconda parte della quadrilogia. E' stato pubblicato poche settimane fa, sempre dalla Marlin Editore. Il titolo si riferisce sia al periodo in cui Raistan rimane prigioniero del Clan di Greylord, sette giorni, appunto, nel lontano 1840, sia come omaggio ai Nightwish, un gruppo finlandese che amo molto e che è stato una mia grande fonte d’ispirazione durante la stesura dei libri. “Seven days to the wolves”, casualmente, è anche il titolo di una loro canzone.

Dove trai l'ispirazione per i tuoi romanzi?
Amo da sempre i vampiri, sin dai tempi di “Le notti di Salem” di Stephen King, anche se non sono molti i film e i libri che apprezzo, di questo genere. Di sicuro ho adorato il Dracula di Coppola. Leggo comunque molto, guardo film di generi diversi e sono una fan sfegatata di Stephen King. Immagino che queste influenze diverse abbiano contribuito ad ispirarmi, ma non saprei dire in che misura. Tutto è arrivato in modo molto naturale, non c'è stata pianificazione a tavolino. Semplicemente, quando mi sono seduta a scrivere, questo è ciò che è venuto fuori.

Che cosa pensi dell'editoria italiana?
E' un mondo a cui mi sono affacciata da poco, ma trovo che tenda ad essere piuttosto scoraggiante: le grosse case editrici detengono il monopolio quasi assoluto delle librerie e della distribuzione, ed è molto difficile emergere, per uno scrittore esordiente, anche se il suo lavoro è più valido di quello di molti altri che vengono spacciati per “fenomeni”. Come per tante altre cose, in Italia, è più importante apparire che essere. Comunque non mi arrendo, e continuerò a promuovere i miei libri in mille modi, perché ci credo davvero, e ho imparato a crederci perché le reazioni delle persone che hanno letto il mio primo libro sono state davvero incoraggianti.

Che consigli daresti a uno scrittore o a una scrittrice esordiente?
Consiglierei proprio questo, di non arrendersi, di non farsi scoraggiare dai rifiuti che inevitabilmente arriveranno, soprattutto all'inizio, e di continuare a bussare a tutte le porte possibili. Altra cosa che secondo me è importante sapere, è che la pubblicazione è solo il primo passo: il lavoro duro, e spesso spiacevole, comincia dopo, se si vuole ottenere qualche risultato. Ma se si crede nel proprio lavoro è doveroso farlo. E poi, naturalmente, mai smettere di leggere, di scrivere e di ascoltare le voci nella propria testa.

Puoi segnalarci il link del tuo sito?
Certo! Il mio sito, anzi, il sito di Raistan è su www.raistanvanhoeck.jimdo.com
Troverete molti contenuti inediti, racconti, una storia parallela che si sviluppa nella sezione blog e che cerco di aggiornare spesso, e tante altre curiosità su Raistan e il suo mondo.

Qual è il link della tua pagina Facebook in cui i lettori possono interagire con te?
Eccolo qui. Scrivetemi e commentate, e naturalmente non dimenticate di dare il vostro “mi piace”, sia qui che sul sito! Sulla pagina inserirò anche le date delle prossime presentazioni in giro per l'Italia, vi aspetto!

Ti ringraziamo e ti facciamo i nostri migliori auguri.
Ancora grazie a Stella per l'ospitalità, e a tutti voi per l'attenzione. A presto!


 

Intervista di Stella






Intervista alla scrittrice Tiziana Cazziero

 

 

  Biofrafia 



Tiziana Cazziero nasce a Siracusa nel 1977, scrivere è sempre stato il suo modo di rapportarsi con la vita.
Durante gli studi scolastici, terminati con il diploma di Ragioniera, ha collezionato una raccolta di poesie che ha iniziato a scrivere in età adolescenziale.

Successivamente è arrivato un passaggio che l'ha portata a scrivere il suo primo Romanzo "Voltare Pagina". Ha collezionato anche diversi racconti brevi. Brevi scintille di vita trasportare su carta per vivere e rivivere sentimenti ed emozioni perdute.

Ha partecipato a diversi concorsi letterali, arrivando seconda in uno di questi, indetto dalla casa editrice Giovane Holden, con un romanzo che aspetta ancora di essere pubblicato, vedi QUI .

Voltare Pagina è il primo romanzo che ha scritto, ci sono voluti quasi 10 mesi intensi di lavoro prima di arrivare alla parola fine.

La prima stesura è arrivata a compimento in 4 mesi. Il tempo successivo è servito per approfondire le vite dei personaggi, documentarsi e completare nei dettagli le vicende che coinvolgono i protagonisti.

Dopo aver svolto diversi tipi di lavoro, ha deciso che scrivere era la strada che doveva intraprendere.
Adesso è diventata una scrittrice free lance per il web, collabora come articolista con diversi siti, scrive recensioni di libri, ma tratta anche diversi argomenti come la fotografia, e ancora su salute, benessere, gossip e tanti altri ancora.

Le sfide non mi spaventano, mi piace approfondire e studiare tematiche anche diverse e lanciarmi in nuovi progetti. La sua attività comprende anche altri due blog personali che gestisce personalmente: Le ricette e i pensieri di Tatys, e fotografia di tiziana cazziero.

Dopo un percorso lungo e faticoso sta riuscendo a realizzare questo piccolo sogno, arrivato a compimento con la pubblicazione di questo primo romanzo, grazie alla casa editrice Book Sprint Edizioni.

Attualmente ha ancora tre romanzi che ha scritto e che aspettano silenziosamente di essere pubblicati.

Quello che spera e desidera, è continuare a scrivere e vivere di questa sua passione.

Il libro 

 

Titolo: Patto con il vampiro

Autore: Tiziana Cazziero

Editore: Libro Aperto Edizioni

Collana: J. R. R. Tolkien

Genere:        Fantasy

 





Sinossi
Sonia vive apparentemente una vita tranquilla, è una giornalista che ama il suo lavoro e che punta al successo e alla carriera. Il suo passato però è ombrato da un vecchio episodio che ha gettato del mistero sulle sue origini e la sua esistenza. Comincia così un percorso a ritroso nel tempo, dove si ritroverà a scoprire le sue vere origini.
Una storia ricca di magia che vive la sua realtà nell’era moderna. Un segreto avvolto nel mistero che potrebbe essere la soluzione di tutto. Un amore impossibile e condannato dal mondo magico, una storia destinata a finire ancor prima di iniziare.



L'intervista

 

Benvenuta nel mio blog, vuoi presentarti ai nostri lettori?
Ciao, comincio col ringraziarti per lo spazio e tempo concessomi. Presentarmi non è mai una cosa semplice, amo la parola scritta ed è quella che maggiormente mi rappresenta; lascio che siano i miei scritti a presentarmi generalmente. Posso dire di essere una donna con la passione per i libri in generale, ma sono anche mamma di una bambina stupenda di un anno e convivo felicemente. Ho tribolato un po’ per trovare la mia strada; ho sempre saputo che scrivere era la risposta alle mie domande, ma è trascorso molto tempo prima di arrivare alla concretizzazione dei miei desideri, e ammetto e aggiungo che è molto difficile e complicato. Oggi collaboro con diverse redazioni on line come articolista free lance, ho pubblicato tre libri e a breve ne uscirà un quarto: una raccolta di racconti - Sensazioni dell’anima - che credo siano tra i miei scritti quello che maggiormente mi rappresenta. Ripeto trattasi di un percorso formativo lungo e difficile, ma che ripeterei, sempre. 

Ci parli della trama e dei personaggi di “Patto con il Vampiro”?  
“Patto con il vampiro” è un fantasy nato in occasione di un concorso letterario nel 2010; l’ho scritto in poco meno di un mese perché avevo la scadenza del citato concorso che incombeva vicina. Nonostante questo, ho sentito che la storia cresceva nella mia mente, così è stato ed è nato Patto con il Vampiro. Parla di una giovane donna che vive con un episodio del suo passato avvolto nel mistero, lei stessa non ricorda nulla di quell’evento, lo ha rimosso dalla sua mente pur sapendo che qualcosa è realmente successo. Nel presente del libro lei è una giornalista che ama il suo lavoro e che come molte sue colleghe spera di fare carriera. Improvvisamente però comincia a fare sogni strani: vede la sua amica d’infanzia Elena che le chiede aiuto. Quello è l’inizio di un percorso che mai Sonia si sarebbe aspettata di vivere. Elena è la sua amica scomparsa in circostanze misteriose quando entrambe erano adolescenti: era la notte di halloween in una serata ricca di magia Elena scompare senza lasciare traccia. Sonia invece fu ritrovata, ma lo shock le ha fatto perdere la memoria. Sonia comprende che qualcosa di pauroso si nasconde nel suo passato; la comparsa di Elena nei suoi sogni sono un chiaro messaggio: deve ritrovare la sua amica e scoprire che cosa è accaduto quella notte. Da qui in poi si evolvono una serie di circostanze che portano Sonia a scoprire verità celata nella sua memoria, verità che aveva deciso di nascondere e di non voler ricordare. Ci sono altri personaggi con cui si deve rapportare: Ettore, un caro amico che l’aiuta nel suo percorso di ricerca della verità; Ivan il vampiro, una figura enigmatica che si cela nell’ombra con un compito da assolvere anche a rischio della sua stessa macabra esistenza. Poi ci sono altri personaggi secondari, ma adesso basta così altrimenti che piacere c’è nel raccontare tutto.

 

Come nasce “Patto con il vampiro “ ?

Come dicevo prima nasce per caso, mi arrivò l’invito a partecipare a un concorso a tema “Streghe e vampiri” indetto dalla casa editrice Giovane Holden, avevo solo un mese di tempo per aderire al concorso prima della scadenza. Era un periodo in cui scrivevo molto, volevo coltivare la mia scrittura, migliorarla e mettere anche me stessa alla prova. Con mia grande sorpresa mi classificai al secondo posto. Ricevetti una proposta di pubblicazione a pagamento, che decisi di rifiutare. Ho atteso che i tempi divenissero maturi; poi c’è stato l’incontro con l’editrice Antonella Senese, che ha mostrato interesse per il mio manoscritto e così nel novembre del 2012 è arrivata la pubblicazione.

 

Patto con il vampiro” rappresenta il tuo esordio nel fantasy/paranormal romance, com'è avvenuta la scelta di questo genere letterario?

A questa domanda ho risposto in parte con la risposta precedente; direi per caso, non credevo fosse un mio genere, ma poi con grande sorpresa Sonia (la protagonista del mio fantasy) è venuta a raccontarmi la sua storia. Io ho dovuto solo trascriverla. È nata da sola, forse questo è ciò che molti identificano con ispirazione. 

 

Pensi di avventurarti in altri generi letterari?

Sì, sicuramente il mio genere non è solo il fantasy. La mia vena creativa di scrittrice nasce come autrice di romanzi a tema sentimentale e avventuriero allo stesso tempo. Non so se affronterò altri generi diversi da questi; mi piacerebbe buttarmi sul giallo, magari in futuro nascerà un bel thriller. Chi può dirlo.

 

Puoi raccontarci com'è stato il tuo approccio con le case editrici?

Il mio rapporto con le due case editrici è stato molto diverso. Con la BookSprint edizioni ho avuto pochissime occasioni per interagire con lo staff, sono molto delusa da loro, anche se fortunatamente io non ho versato alcun contributo pubblicando con loro il mio primo romanzo Voltare Pagina; lo stesso non possono dirlo molti altri autori che ho conosciuto. Non si sono minimamente occupati del testo con il quale ho avuto qualche problema all’inizio della pubblicazione. Non hanno fatto alcuna campagna promozionale, hanno solo una pagina nella quale inseriscono i loro articoli e promozioni, ma non sui testi pubblicati da loro; devi essere tu a postare eventualmente il tuo link del libro. Ho avuto il libro inserito in tutte le librerie on line e in alcune fisiche, un codice isbn e, una bella copertina, anche se poi con il tempo ho scoperto che trattasi di una cover prestabilita e che anche un’altra autrice ne aveva una quasi uguale alla mia, cambiava solo un po’ la sfumatura dei colori. Adesso sto lavorando a una seconda edizione del testo, ma credo che lo auto pubblicherò da sola, questa è un po’ un’anticipazione delle ultime ore. Con la Libro Aperto edizioni invece è stato diverso. Loro sono sì una piccola casa editrice molto giovane, ma le persone che ho conosciuto hanno mostrato interesse per i loro autori, non solo pubblicandoli gratuitamente, così com’è giusto che sia, ma si adoperano nel loro piccolo a promuoverli. Ammetto che a volte mi sarei aspettata di più alcune loro scelte non le ho condivise, ma nel complesso il mio giudizio su di loro è positivo. Penso sempre comunque per quanto riguarda noi autori emergenti, che il grosso della promozione la devi fare tu.

 

Cosa ti ha proposto la Book Sprint? Io so che offre un servizio di marketing  a pagamento.

Tornando alla BookSprint edizioni, a me personalmente non ha mai offerto nulla, nemmeno a pagamento; so che ad alcuni autori, oggi crea blog e qualche minimo servizio di editing e revisione sempre a pagamento e altre forse forme di promozione, così come anche creazione di un booktrailer, ma solo dietro lauto compenso. La loro promozione per quanto mi riguarda è totalmente assente, mai esistita. Poi magari altri autori hanno potuto apprezzare il loro operato, però è anche vero che l’inesperienza a volte fa fare scelte sbagliate. Io sono per la promozione, altrimenti non potrei svolgere il ruolo che ho, promotrice nel web; servono degli investimenti da fare, anche minimi, se si vuole avere una minima possibilità di emergere; ma una casa editrice dovrebbe farlo gratuitamente perché crede nel tuo testo. Per questo genere di servizi a pagamento ci sono gli addetti lavori, come agenzie e o persone qualificate e o con esperienza come me e altre di mia conoscenza, che sanno come muoversi e quali sono i canali del web per promuoversi. A tal proposito, scusa se mi permetto, ho anche pubblicato un piccolo manuale al costo di 1 euro sempre con la Libro aperto edizioni, nel quale racconto la mia esperienza di autrice e promotrice; cerco di svelare qualche segreto sulla promozione on line. Una cifra molto piccola solo per dare agli autori emergenti qualche possibilità in più di farsi conoscere. 


Qual è il tuo scrittore preferito? 

Adoro Patricia Cornwell e Sherrilyn Kenyon. 

 

Ci segnali il link per l'acquisto del tuo libro e delle tue attività?

Sì, certo grazie.

Questo è il mio sito: 
 
http://tizianacazziero.oneminutesite.it/
Questo è il mio blog nato in occasione della pubblicazione del mio primo romanzo e, dove promuovo gli autori gratuitamente: http://voltarepaginaditizianacazziero.blogspot.it/
Questo invece è il blog del mio fantasy dove si trovano recensioni, commenti dei lettori, interviste e tanto altro ancora: http://pattoconilvampiro.blogspot.it/
Queste le mie pagine social:
https://www.facebook.com/pages/I-libri-di-Tiziana-Cazziero/159952844200803
https://www.facebook.com/hopubblicatounlibroeadesso
https://www.facebook.com/pages/Voltare-Pagina-di-Tiziana-Cazziero/267048673327296
https://www.facebook.com/pages/Patto-con-il-Vampiro/296170767154155
Il libro Patto con il Vampiro è acquistabile in tutte le librerie on line e nel sito della casa editrice, in quest’ultima per acquistare la copia cartacea a €12,00 le spese di spedizione sono gratis. L’ebook sempre a €3,99. Questo è il link di Amazon:
http://www.amazon.it/Patto-con-il-vampiro-ebook/dp/B00A1TL6BC/ref=pd_rhf_cr_p_img_2_JS90
 
Ti ringrazio per la tua disponibilità e ti faccio i miei migliori auguri.
Grazie a te e scusami se mi sono dilungata un po’ troppo. Auguri anche a te e complimenti per il tuo blog..

Intervista di Stella

 

 

                       Intervista a Incoronata Rinelli

 

 









Benvenuta Incoronata Rinelli, vuoi presentarti ai nostri lettori?
Ciao a tutti, ho venticinque anni, vivo in una cittadina della Basilicata, nella vita sono studentessa universitaria e spero di laurearmi presto e riuscire a realizzare i miei sogni. Come hobby amo dedicarmi ai miei animaletti e fare lunghe passeggiate nella natura, amo molto disegnare, mi rilassa. Non avrei mai pensato di girare un cortometraggio horror e invece…
So che quando hai partecipato al cortometraggio di “The Evil Doll”, come attrice, non avevi nessuna esperienza nel campo, quali problematiche hai riscontrato nel tuo ruolo?
“The Evil Doll” è stata la mia prima esperienza come attrice, devo dire che mi sono sentita molto a mio agio a interpretare questa parte, naturalmente non è stato semplice mettesi nei panni di una donna con duplice personalità che alternava momenti di lucidità con momenti di pazzia, ecco calarsi nella parte non è semplice ma mi è piaciuto.

“The Evil Doll” come si è classificato al concorso indetto da Alex Visani? 
Non c’è stata una vera e propria classifica ma è stato molto apprezzato dalla critica.

Che sensazioni si prova a essere attrice di un cortometraggio di genere horror?
Ho provato un mix di emozioni, in un primo momento ero esaltata dall’idea di quest’opportunità, in un secondo momento è subentrata la voglia di mettere alla prova le mie capacità in qualcosa di nuovo, durante le riprese ero emozionata e mi sono divertita un sacco. Davvero una piacevole esperienza, provare per credere.

Sei un'appassionata del genere horror?
Mi piace il genere horror ma non mi definisco un’appassionata.

Quali sono i tuoi registi preferiti e i film che più ti piacciono?
I film che più mi piacciono sono “Saw - l’enigmista” di James Wan, (il mio regista preferito) e “Hostel”, regia di Eli Roth.

In futuro pensi di interpretare altre parti in altri cortometraggi horror?
Se mi viene data la possibilità volentieri.

In quale film particolare vorresti avere una parte come protagonista?
Mi piacerebbe avere una parte da protagonista in un film come “Underworld”, nonostante abbia citato altre tipologie di film tra quelli che mi piacciono.

Hai ricevuto proposte nel campo cinematografico? E quali sono i tuoi progetti futuri?
Oltre il mio regista Angelo Di Noia purtroppo ancora nulla, per quanto riguarda il futuro si vedrà.

Hai una pagina Facebook di riferimento in cui i fan possono mettersi in contatto con te?
Non ho una pagina Facebook dedicata... se qualcuno vuole scrivermi, può farlo tramite messaggio sul mio profilo e se eventualmente aprirò una pagina in seguito, lo farò sapere.
  
Ti ringrazio per essere stata mia ospite.
Sono io a ringraziare te è stato un piacere


 Intervista di Stella




 

         Intervista a Eros Bosi 




                   
 

       

 

Benvenuto Eros Bosi, è un piacere averti qui, voi presentarti ai lettori del blog? 
Anche per me. Certo, mi chiamo Eros Bosi, sono nato e vivo a Terni. Ho da anni una profonda passione per la musica rock e i seguenti generi derivati e per il cinema, in particolare l'horror, commedie e d'azione.


Com'è nata la tua passione per il cinema horror? 
Da piccolo ne ho visti molto pochi. Nonostante avevo paura però un po' di curiosità nel vederli l'avevo. Ero comunque un accanito lettore di Dylan Dog. La fissa mi è nata quando a 11 anni, nel settembre 1999, vidi “Vampires” di John Carpenter.

Nel 2008 hai iniziato a collaborare con Lorenzo Buscaino, come vi siete conosciuti? 
Era una sera d'estate con i ragazzi della parrocchia di san Paolo siamo andati in una gelateria. Sentivo questo ragazzo dell'incirca la mia età parlare dell'idea per un film e mi raccontò anche che il mese prima aveva presentato al cinema Politeama di Terni: un lungometraggio fantastico/animazione diretto da lui. Infine mi propose di partecipare al casting, che si svolse qualche mese dopo.

Ci descrivi la tua esperienza come attrezzista e comparsa nel film "Porta per l'inferno”? 
Ci rimasi male che al provino non sono piaciuto a tutti, però intanto qualche comparsa l'ho fatta, seppure di pochi secondi. Comunque ho assistito a quasi l'intero periodo delle riprese, tra il 30 novembre 2008 e aprile 2009. Quella volta Lorenzo noleggiò attrezzature professioniste. Devo dire che sembrava un set vero e proprio. Solitamente tenevo il microfono a giraffa, il telo davanti alle luci, guidavo, caricavo e scaricavo il furgone... poi una volta ho anche realizzato un effetto speciale splatter. È stata un’esperienza molto interessante, una forma di gavetta praticamente.

Parlaci ora del tuo ruolo in "Robert Medas”, com'è stata questa avventura? 
La scena dove sono comparso è stata girata una sera durante la settimana nella taverna di Lorenzo insieme al fratello Andrea, che è il protagonista e Giacomo Martinelli, che è comparso anche in “La mano infernale”, nonché uno dei protagonisti di “Porta per l'inferno”. Mi sarei dovuto vedere anche in un’altra scena, ma quel periodo lavoravo come magazziniere e non avevo molto tempo a disposizione. Rimane che nonostante il mio ruolo in “Robert Medas” sia minore, ne sono molto soddisfatto di averci partecipato perché è uno dei migliori film di Lorenzo in assoluto. Divertente, dovevo fare l'accento siciliano e l'aspetto da duro, perché ero una guardia del corpo.

L'hanno dopo sei stato scelto come protagonista del film "La mano infernale", ci racconti della tua parte? 
Mi sono divertito e impegnato molto. Una scena l'abbiamo anche girata a casa mia ed ho fatto comparire mia madre in un piccolo ruolo. Era il mio sogno fare l'attore protagonista, non smetterò di ringraziare Lorenzo per questa possibilità che mi ha dato. E l'ho contraccambiato alla grande. Interpretavo Sebastian Velardi, un giovane sfigato che un giorno nel bosco, mentre cerca il suo cane Peter (si chiama veramente cosi ed è di Lorenzo) trova un misterioso bozzolo che si tramuterà nella mia mano dei desideri, ma ahimè è la mano sinistra del diavolo e i desideri si avverano al contrario.

Ci narri del lungometraggio “Passepartout- Tutte le porte sono aperte”?
“Passepartout-Tutte le porte sono aperte” è l'ultimo film diretto da Lorenzo Buscaino che per la prima volta sarà presentato in un’altra città. L'idea di girare un film di fantascienza su una chiave aliena me l'aveva confidata già nel 2008 ai tempi del set di “Porta per l'inferno”. Col tempo ha modificato le idee del soggetto per arrivare a un'aliena carcerata nel suo pianeta che riesce a evadere grazie ad una chiave “Passepartout” che finirà nelle mani di due imbranati terrestri che siamo uno io e l'altro Andrea Buscaino. È stato girato a cavallo del 2012 e del 2013 dura novanta minuti e sono ben felice di averci partecipato perché mi piace assai questo film. Peccato che in Italia siano più unici che rari film di fantascienza. Spero che sia apprezzato.
  
"Circondato dalle tenebre”, è il tuo nuovo film, ci parli della scelta del cast? 
Reciterà al mio fianco Elisa Rosati, fidanzata di Lorenzo, sarà la vampira principale che mi darà la caccia. Ho avuto l'idea una sera d'estate passeggiavamo noi tre in una stradina di campagna, li ho avuto l'ispirazione.
Il resto del cast sono quasi tutti attori già comparsi nei film di Lorenzo. A dire la verità ho provato a fare anche il cast con qualche amica di Facebook di altre città, in modo che fosse una preziosa occasione per conoscerci. Veronica di Valdagno (Vicenza) doveva fare la mia fidanzata. Nancy di Supino (Frosinone) e Silvia di Grizzana Morandi (Bologna) dovevano fare le vampire. Tutte e tre per via della distanza non hanno potuto partecipare, ma qualche omaggio gliel'ho fatto nel film. Sono contento che il ruolo della mia ragazza a sostituire Veronica sia stata la mia amica Barbara Carriero, originaria di Taranto, perché a breve partirà per l'Australia. Almeno avremo un ricordo che ci lega.

"Circondato dalle tenebre”, è disponibile su Internet?
Non ancora perché sono in corso le riprese. Ho deciso di iniziare le riprese il 27 maggio perché è il compleanno di tre grandi maestri dell'horror: Vincent Price (che è il mio idolo), Christopher Lee e Peter Cushing. Uno degli ultimi due è nato il 26. 

Puoi segnale ai lettori del blog i link che fanno riferimento ai tuoi ruoli, le eventuali pagine di Facebook? 
 
Gruppo Facebook “I film dell'orrore degli anni'80”: https://www.facebook.com/groups/342420136975/
Chi è interessato ad avere i film mi può contattare.

Ti ringrazio e ti faccio i miei migliori auguri 
A te ti ringrazio di cuore.

Intervista di Stella



                Intervista a Luca Pincini


 

    Luca Pincini, Alessio Napolitano e Ivo Paci alla serata della proiezione di "They Came"

 

 

Benvenuto Luca Pincini, vuoi presentarti ai nostri lettori? 
Ho ventiquattro anni, sono un perito informatico appassionato del genere horror e dintorni.
Mi piacciono il cinema, i fumetti, i video - games, le mostre del fumetto, i computer e... il filmaking!

Cosa ti appassiona del genere horror? 
Trovo il genere horror appassionante per il modo in cui riesce a raccontarti delle storie. L'horror può descrivere un argomento, una tesi, un movimento meglio di tante altre cose. Prendi “Zombie” di George Romero, e il suo messaggio delle masse spendaccione (anche da morti vanno al centro commerciale!) o “Re-Animator” di Stuart Gordon, che nonostante sia tratto da un racconto di Lovecraft, riporta comunque il mito di “Frankenstein” di Mary Shelley, ovvero di ricreare la vita, di mettersi al posto di Dio.
E ce ne sono tanti di esempi, come sono tanti i sottogeneri: lo slasher, lo splatter, lo zombie movie, il cannibal, la ghost story, i j-horror... semplicemente mi piace il modo di come sono impostati, non tanto per la voglia di farti prendere uno spavento, quanto più per quello che vuole raccontare il regista.

Ci racconti come nasce lo Squatter - Team? 
Lo Squatter - Team nasce in una notte buia e tempestosa, e non è un modo di dire. Ero con un mio amico, Alessio Napolitano, in viaggio di ritorno da un festival, dove avevamo conosciuto di persona tanti idoli dell’infanzia (Dario Argento, Robert Englund, Brian Yuzna, Ari Lemhan...)… ma nel viaggio di ritorno molte cose andarono male: ci siamo persi e non abbiamo imboccato l'autostrada, prendendo una stradina tutta in salita, piena di curve, poi si è messo a piovere, la benzina finiva e non si trovavano distributori. In mezzo a quella situazione, veramente "horror" abbiamo ripensato alla giornata, e avendo assistito a una marea di cortometraggi, abbiamo iniziato a buttarne giù uno, proprio lì, in macchina, bombardandoci d’idee... e nasceva così… storia e personaggi di quello che sarebbe stato il nostro primo lavoro "…and They Came".
Un progetto che è stato elaborato e filmato nel giro di un anno, poiché si girava sempre di domenica, e molte volte non era possibile, tra scuola, lavoro e università... ma alla fine, dividendoci i compiti, siamo riusciti a portarlo a termine, a proiettarlo in qualche pub e persino a dare una copia al regista Eli Roth (Hostel).
Da lì quindi l'etichetta Squatter - Team, dove proviamo a creare film o corti indipendenti ovviamente senza un euro di budget.

In che anno è nato esattamente "They Came"? 
Il primo vero ciak di “They Came” è stato fatto a fine aprile 2010. L'ultimo ciak invece nel dicembre del 2010 (esatto a maniche corte a dicembre), poi c'è stata la parte del montaggio che è durata tra gennaio e marzo (tra editing, ridoppiaggio, musiche ecc.) e infine una prima proiezione a metà maggio al pub "Level" e una seconda a luglio al pub "Highlander". 

Qual è stata la reazione del pubblico dopo la realizzazione del vostro primo corto "... and They Came"? 
E' stata abbastanza positiva, era un piccolo pub, ma c'erano una sessantina di persone, che hanno applaudito più volte, incitando il film, soprattutto nelle scene finali. Purtroppo, speravamo in un passaparola, anche tramite YouTube, che purtroppo, non c'è stato e non c'è tuttora.

So che non vi siete fermati, ci parleresti dei nuovi corti realizzati partendo da “Shadow Bastards”? 
“Shadow Bastards” è un progetto partito da un nostro amico, Matteo Agrioli, che intendeva
omaggiare gli action movie anni 80, che in quell'anno sono prepotentemente ritornati al cinema con "I mercenari" di Stallone. Ci ha chiesto di aiutarlo con i mezzi e così è stato. Alessio ha fatto il protagonista, insieme a Matteo stesso, e a Riccardino Fuffolo, che interpretano questi tre mercenari assoldati per recuperare un disco dal tipico boss di turno. Purtroppo dopo tanti ripensamenti e rimaneggiamenti, il film è stato tagliato sempre più e la regia è stata passata al MIB, un nostro amico, che ci segue da “They Came” e che adora l’action anni 80, si è preso a cuore il progetto è l'ha portato a termine. Alessio come ho detto, ha fatto il protagonista, e ci ha messo la sua telecamera, le sue armi da softair e qualche costume da soldato. Io invece ho curato tre sequenze d'azione, e il relativo montaggio di esse, in più ho prestato corpo a tutti i soldati del film. Praticamente faccio una trentina di soldati, che muoiono quasi sempre malamente, chi cade per le scale, chi col collo rotto... in effetti, mi sono procurato un sacco di lividi.
Come per “They Came”, anche “Shadow Bastards” alla fine è giunto a una proiezione, ma durante la lavorazione io curavo già nella mia testa un progettino che voleva essere un omaggio al genere zombie movie e action movie. Ne parlai con Alessio, perché realizzarlo da soli, è un’impresa folle, e lui ne fu entusiasta.
Nonostante ciò lo abbiamo messo in pausa, e dopo un po’ di tempo, l'abbiamo riscritto da capo, ridimensionando i personaggi, ed eliminando un po’ di situazioni.
Il progetto in questione sarà “Rest in Pieces”, iniziato all'inizio del 2012 e tuttora in produzione (siamo a metà film).
La realizzazione purtroppo è molto lenta, per via delle location, ma più che altro per i nostri impegni. C'è chi suona e lavora contemporaneamente, e poi chi ancora studia, e magari quando è possibile girare non ci sono le condizioni adatte (neve, pioggia...).
Comunque sia, nel corso di un anno, visto che il progetto andava lentamente, ho deciso di non stare con le mani in mano, e per non "perdere la mano", ho realizzato qualche cortometraggio con la mia ragazza, anche per imparare qualche tecnica nuova.
I corti sono:
-Scream: un tributo alla saga di Wes Craven, girato in una mattina d'estate in tre ore e senza storyboard.
-Hidden Inside: un corto originale, dove la mia ragazza si perde il fidanzato nel bosco, vivendo una brutta avventura, lasciando intuire alla fine se è folle oppure no.
-Nightmare on Elm Street: un piccolo tributo a Freddy Krueger, dove ho usato per la prima volta il green screen.
-Leatherface: un brevissimo omaggio al Faccia di cuoio di "Non aprite quella porta".
-The Evil Dead: nel quale ripercorro le avventure della trilogia de “La Casa” di Sam Raimi. Qui ho imparato a usare diverse tecniche, dai modellini, alle riprese al contrario, alla stop-motion, e ne è valsa la pena, poiché è stato proiettato al 2° Senigallia Comics, e ad Alex Visani forum award (non vincendo niente a entrambi, però).

In sostanza, quando termineranno le riprese per "Rest in Pieces"? Raccontaci la storia di quest’ultimo film. 
La trama di “Rest in Pieces” vede un gruppo di delinquenti in un mondo apocalittico post-zombie invasion, assoldati da un boss mafioso per recuperare un antidoto in grado di curare le cellule infette dal morso di uno zombie. Il colpo però non va a segno, infatti il boss Macelli aveva già mandato un altra persona a rubare l'antidoto, lasciando il gruppo come capo espiatorio. Ora i due sopravvissuti, i fratelli Kovaks, cercano vendetta e vogliono la testa del boss Macelli.
Le riprese come ho detto sono lunghissime, la difficoltà più grande è tutta nel trovare persone che facciano le comparse come zombie, quindi chi può dirlo? Dato che non c'è un budget, può volerci un altro anno, chi lo sa! Comunque, essendo fiducioso, a fine 2013 potremmo esserci. 

Altri progetti futuri? 
Di solito tendo a concentrarmi su quello che ho tra le mani, che se penso troppo al progetto successivo potrebbero venire una schifezza entrambi. Scherzi a parte, a me piacerebbe girare uno slasher, è un genere che ho sempre apprezzato.
I corti invece sono un'altra storia. Ho pagine e pagine di corti già scritti e pronti da essere girati. Alcuni sono fan - movie, altri invece roba partorita dalla mia testa. Poi ci sono i corti che vuole fare Alessio, e poi ancora quelli di MIB.
I progetti non ci mancano, la voglia nemmeno, e tutta una questione di tempi e di saper pianificare bene!

Speriamo che finiate presto per chi vi segue, perché l'ultimo film è ancora tutto abbastanza campato in aria. Ci indicheresti i link di YouTube e Facebook, dove si possono trovare i corti e i backstage?
Assolutamente sì, pagina Facebook: https://www.facebook.com/pages/Squatter-Team/221996274494061
Canale di YouTube (dove all'interno vi sono le playlist di ogni lavoro, più video - recensioni e tanto altro) : http://www.youtube.com/user/JasonXD88.
Playlist dei cortometraggi: http://www.youtube.com/playlist?list=PL0E00E4397C4C2FA5

Dell'ultimo film, ho comunque rilasciato da poco un trailer, visto mai che la gente dalle mie parti ha voglia di collaborare? http://www.youtube.com/watch?v=HFJDMPTQjyI.

Ti ringraziamo per il tempo che ci hai dedicato e ti facciamo i nostri migliori auguri. 
Ma grazie a te del tempo concesso.

Intervista di Stella


 

                  Intervista a David Randino

 



Benvenuto David Randino, vuoi raccontare qualcosa di te ai lettori del mio blog e del sito World horror?
Innanzi tutto grazie dello spazio concessomi e complimenti al vostro blog che seguo con molto interesse. Sono un ragazzo come tanti, nella vita faccio il barista, un lavoro veramente duro, e nel tempo libero ho la passione per tutto ciò che è il mondo dell’horror, film, serie televisive, libri, fumetti. Da questa passione mi sono ritrovato a scrivere piccoli racconti del tema.

Questi piccoli racconti horror sono stati pubblicati?
No, purtroppo per molto tempo sono stato decisamente critico con quello che scrivevo, trovavo tutto il materiale molto pessimo.
Devo ringraziare una ragazza che, iniziando a leggere qualche pagina, mi ha fatto capire che c'era del potenziale nel mio modo di scrivere, allora mi sono buttato in un progetto che attualmente sta girando vari editori, ma è un mondo veramente duro, specialmente quello italiano.

"Storia di una pandemia Z" è la storia che vorresti pubblicare, ci parleresti di questo racconto horror che ha come spunto gli zombi?
“Storia di una pandemia Z” è un romanzo nato quest'inverno, avevo appena letto un libro sul tema zombi, non sopportavo più (cosa che si riscontra anche nelle varie pellicole) il protagonista
americano, armato fino ai denti e in grado di guidare ogni mezzo di terra, aria e mare, e immancabilmente salvatore del mondo.
Allora ho voluto scrivere la storia di un uomo qualunque, figlio della comodità e della tecnologia, una persona che senza un accendino non è in grado neanche di accendersi un fuoco per scaldarsi.
Un essere umano come tanti insomma che dovrà cavarsela in un mondo invaso dagli zombi.

Bellissimo e originale. Sulla tua pagina ho notato che scrivi come se stessi narrando un diario di un sopravvissuto, o sbaglio? 
Grazie del complimento, prima di parlarti della pagina di Facebook vorrei anticiparti che la storia si svolge in Italia, ero anche stanco di leggere o vedere alla tivù le solite città americane.
Esatto Stella, il protagonista inizia a tenere un diario, dove scrive del suo quotidiano in un mondo che non riconosce più, dove descrive queste creature che a volte definisce ancora "esseri umani" non capacitandosi di ciò che invece sono diventati, la storia è vista col suo punto di vista e narrata attraverso quelle pagine che di volta in volta saranno piene di tristezza, rabbia, morte e amore, sullo sfondo di un pianeta che sta morendo inesorabilmente.
 
In pratica come "The Survival Diaries". In quale città si svolge esattamente il racconto?
 
Ho letto alcuni post di quel blog, tutti veramente molto belli, ma la storia è abbastanza diversa.
Inizialmente il protagonista si trova a Pavia, dove si è trasferito da poco, poi si sposterà a Milano, anche se la città si rivelerà ben presto una trappola, da lì in poi inizierà a vagare per il nostro bel paese incontrando altre persone che come lui lottano nella disperata speranza di sopravvivere un giorno dopo l'altro. 

La storia è diversa, ma intendevo la vicenda di scrivere un diario aggiornato con i vari episodi, il che è uguale come cosa. Quanto tempo dedichi alla scrittura?
Sì come impostazione allora è molto simile.
Il tempo che dedico alla scrittura varia a seconda del mio umore e dalle mie idee.
Ho sempre con me un piccolo quaderno e se mi viene in mente qualcosa cerco di scriverla per non dimenticarla.
Leggo molto e vorrei lo facessero più persone, leggere non provoca malattie, ma è anzi un buon modo di tenere il cervello sano, scrivere vorrei rimanesse sempre un hobby da fare quando è il desiderio che mi spinge a farlo.

Hai mai pensato all'auto - pubblicazione del romanzo?
Sì ci penso, specialmente da quando uno scrittore, di cui non posso fare il nome, dopo aver letto la bozza di "Storia di una pandemia Z" mi ha suggerito di farlo per essere più libero dal sistema editoriale, ma specialmente per non fare stravolgere la storia in fase di correzione.
Per ora però mi appassiona il piccolo seguito che si sta creando su Facebook, ma non escludo che a breve potrei finanziarmi la pubblicazione. 

Ora vorresti lasciare ai lettori del mio blog e del sito World horror, il link della tua pagina Facebook in modo da farti seguire e che sappiano quando e con quale editore uscirà il tuo romanzo?
“Storia di una pandemia Z”.
Se vi andrà di seguire la vicenda potrete farlo attraverso questa pagina: https://www.facebook.com/www.davidrandino.it?fref=ts  . Sperando di farvi appassionare ad una storia zombi diversa dalle altre, e se un giorno un editore dovesse contattarmi, anche a breve, non lascerò in sospeso la pagina, anche per rispetto di chi la sta seguendo.

Ti ringraziamo sperando di farti un'altra intervista in cui il tuo romanzo è già stato pubblicato. Ti salutiamo facendoti i nostri migliori auguri. 
Ringrazio io voi, siete davvero bravi e seguirvi è un piacere, se ci sarà un'altra intervista state attenti... potrebbe essere in un mondo Z.
Grazie e a presto.
 
Intervista di Stella

 



Intervista a Angelo Di Noia


 


Benvenuto Angelo Di Noia, vuoi presentarti ai lettori del blog e del sito world horror?
Ciao sono Angelo,
sin da piccolo sono attratto dal genere horror e crescendo ho portato con me questa passione, infatti, per me l'horror non è solo intrattenimento ma un mondo, dove affogo la mia arte e dove esorcizzo le mie vere paure di questo mondo reale.
Dopo svariati tentativi di cercare registi italiani interessati alle mie sceneggiature, senza esito positivo, ho deciso di rimboccarmi le maniche e realizzare un corto tutto mio, così da poter essere completamente libero; difatti ho messo su un cast di amici che come me amano l'arte e ho girato "The evil doll". Quest'ultimo è un cortometraggio girato senza nemmeno un euro, ma compensato da un amore infinito per il genere; filmato in casa con una videocamera digitale, ho cercato di ricreare quell' atmosfera malata con protagonista una bambola e una ragazza con problemi ad adattarsi in una società cattiva.
Il corto rientra pienamente nel genere dolls movie, anche se in realtà mi sono ispirato a leggende metropolitane su bambole antiche che portano morte a chi le possiede. Ho giocato sul risvolto giallo e ho sostituito gli effetti speciali splatter con la tensione e la suspense, proprio come le vecchie pellicole ci hanno insegnato.

Come nasce esattamente la tua passione per il genere horror?
Sin da piccolo mia cugina aveva una videoteca e con la scusa di andare a guardare i cartoni animati m’infilavo di nascosto a guardare quelle mitiche copertine di Vhs anni 80.

Ci parli del cortometraggio "The Evil Doll"?
“The evil doll” nasce appunto per l'amore vero che riguarda il genere horror. . L’ispirazione per il corto l'ho avuta leggendo storie su bambole maledette realmente esistenti, quel dubbio tra leggenda e realtà mi ha sempre affascinato. Spinto dalla voglia di realizzare un film tutto mio, ho chiesto ai miei amici di collaborare con me e loro fortunatamente mi hanno dato fiducia e creduto in me.

Dove hai letto queste storie di bambole maledette?
In rete, facendo delle ricerche. Un esempio è la bambola Mandy e la bambola Robert.
 
Vuoi raccontarci le storie delle due bambole maledette da cui hai tratto l'ispirazione?
Robert Eugene Otto la ricevette in regalo a cinque anni da un servitore di origini africane. Secondo la leggenda, tale servitore era un praticante della magia nera e di rituali voodoo, che gli donò la bambola per lanciarli una maledizione. In seguito avvennero degli strani e inquietanti episodi[non chiaro]: i genitori erano del parere che la bambola parlasse e i vicini sostenevano di averla vista addirittura muoversi durante la loro assenza, notando i suoi movimenti da una finestra all'altra della casa. Anche se inizialmente credettero che il bambino fosse in vena di scherzi, si convinsero fermamente che la bambola non fosse normale e decisero di metterla da parte in soffitta, preoccupati per l'innaturale ansia del figlio. Fino alla sua morte, avvenuta nel 1974, Eugene sosteneva che la bambola fosse maledetta. La bambola rimase in soffitta fino a quando la casa non venne acquistata da un'altra famiglia. La nuova famiglia aveva una bambina di dieci anni, che trovò la bambola girovagando per la casa. Una notte la bimba gridò e affermò ai suoi genitori che la bambola l'aveva aggredita, nel tentativo di assassinarla. Ancora oggi, da adulta, continua a sostenere la presunta vitalità di Robert. Oggi la bambola si trova ancora nella casa di Eugene, trasformata in un museo locale chiamato East Fort Martello Museum, dove desta ancora oggi molta curiosità e divenendo la maggiore attrazione della città. Infatti, secondo le varie testimonianze dei visitatori, i poteri paranormali della bambola sono ancora attivi. Sembra che se un visitatore vuole fotografare bambola, debba prima chiederle educatamente il permesso; quelli che non lo fanno sostengono che la foto appaia sfocata e che la bambola assuma strane posizioni della testa nell'immagine. Altri, non credendo ai poteri paranormali della bambola, sostengono di aver subito un malfunzionamento della macchina fotografica da quel momento, malfunzionamento che svanisce nell'istante stesso in cui lasciano il museo. Secondo vari studi, i capelli della bambola non sono affatto veri come molti credono, svelando che in verità sono un filato di lana sintetica che li fa sembrare tali. Probabilmente è da questa leggenda che cominciarono a svilupparsi le storie di bambole maledette e possedute. Ispirato a questa leggenda è, infatti, ispirata la serie di film horror La bambola assassina.
 
Parlaci ora dell'attrice Incoronata Rinelli, ci racconti qualcosa di lei?
L'attrice Incoronata Rinelli, è una persona fantastica dalla personalità forte e determinata e che nonostante non avesse esperienza nel campo, ci ha messo anima e cuore per interpretare un ruolo così importante. Mi auguro che per lei sia solo l'inizio di un lungo viaggio nel mondo cinematografico.
 
Il cortometraggio partecipa al concorso indetto da Alex Visani, ci parli di questa gara?
Il concorso è appunto organizzato da Alex Visani e avrà inizio il 27 maggio. Per quanto riguarda i premi verranno dati uno per ogni categoria. Il premio consiste in un attestato.
 
Che genere di attestato?
Non saprei, nel forum non è specificato.
 
Sicuramente sarà un attestato che premia il miglior cortometraggio, realizzato per il concorso.
Sì, premierà tutte le categorie, dalla regia, alla musica, ecc. 

La Sleazy Elf Productions è la tua casa di produzione, com’è iniziata la tua avventura?
Tutto è iniziato grazie ad un amico speciale e un grande regista, Max Cerchi, il quale mi ha spinto a realizzare lavori indipendenti e ha creduto in me dal primo momento.
 
Direi che il cortometraggio è molto Poltergeist, che consigli daresti a chi si affaccia a questo genere?
Consiglierei di mettere su pellicola le proprie paure e di crederci fino in fondo.
 
Quali sono le prospettive per il futuro? Pensi di creare o produrre dei veri film horror?
Per ora pensiamo al presente il futuro lasciamolo al destino.
 
Puoi segnalarci il link della pagina Facebook che riguarda la tua casa di produzione cinematografica?
Questo è il link della mia casa di produzione: https://www.facebook.com/SleazyElfProductions
 
Su Facebook ci sono gli eventuali eventi creati per il concorso e il cortometraggio?
Per quanto riguarda il concorso è possibile visitare il gruppo di The reign of horror o contattare tramite Facebook il grande Visani.
 
Grazie del tempo che ci hai dedicato, ti salutiamo e ti facciamo i nostri migliori auguri.
Grazie a voi, un grande abbraccio. 

Intervista di Stella




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